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I gatti ci parlano con la coda freccemartedì 29 aprile 2014  



I gatti ci parlano con la coda, esternano le loro emozioni, il loro stato d’animo, utilizzando quello che è il loro linguaggio preferito, quello appunto della coda. Questa è un importante indicatore dello stato d’animo del micio di casa, ma anche ovviamente di quelli che si incontrano per strada, praticamente di tutti quelli che si hanno di fronte. Ciascun gatto, come del resto ogni essere vivente, ha il suo carattere e manifesta i suoi sentimenti come affetto, spavento o irritazione utilizzando un linguaggio basato sugli atteggiamenti del corpo, il linguaggio del corpo come suol dirsi, e nella fattispecie con il linguaggio della coda.

La coda per i gatti è essenzialmente un organo di locomozione, serve infatti a mantenere l’equilibrio, sia quando saltano che quando si arrampicano e, udite udite, come un vero e proprio timone quando nuotano, visto che sono ottimi nuotatori, anche se poi detestano l’acqua, almeno la maggior parte. Vi sono però anche mici che ne sono attratti, anche se solo per curiosità, come accade, per esempio, quando si tuffano senza problemi nella vasca piena d’acqua saponata, e non è affatto una rarità. Chi vive con un gatto lo può testimoniare.

La coda, questo organo tuttofare, è lunga mediamente 26 cm, e non è una misura casuale, in quanto è circa la metà della lunghezza del corpo del gatto, e quando il gatto non è impegnato in particolari attività, la coda serve per trasmettere messaggi, essendo questa molto espressiva. Il gatto, poi, è in grado anche di muovere solo la punta della coda, indipendentemente dal resto. I movimenti e le posizioni della coda hanno per i gatti un significato ben preciso, per cui è bene imparare a comprenderli in modo da riuscire ad instaurare una maggiore comunicazione con il micio di casa.

Ma non è solo la coda  a parlare, perché lo fanno anche con le espressioni facciali, ovvero orecchie, occhi, baffi e bocca, ed è attraverso questa sorta di mimica che trasmettono al mondo esterno il loro stato d’animo. Ma tornando alla coda, imparare a conoscere il suo linguaggio, vuol dire migliorare di fatto il rapporto, la convivenza con il micio, così da riuscire anche ad assecondare più facilmente i suoi desideri, le sue esigenze.

Le principali posizioni della coda sono tre e corrispondono ad altrettanti stati d’animo differenti e, per la precisione, a candela, rigida e gonfia, o in agitazione. La coda a candela indica un atteggiamento amichevole, indica che il gatto è contento, sereno, rilassato, è nelle migliori condizioni per poter interagire con il mondo esterno. Se la coda è in agitazione, è una sorta di frusta che va avanti e indietro, Micio è nervoso e deve essere lasciato in pace. Può capitare anche quando lo si accarezza e ciò vuol dire che in quel momento le coccole non gli sono gradite.

Una coda rigida e gonfia vuol dire che il micio è impaurito per qualcosa che lui avverte come un pericolo che può essere rappresentato da un rivale, da una persona apparsa all’improvviso, da un rumore e, in tutti i casi, un atteggiamento del genere indica aggressività, per cui è bene avvicinarlo con cautela perché, come spesso accade in natura, gli animali diventano aggressivi in particolar modo per paura. Queste sono le posizioni base, le classiche, ma ne esistono anche altre intermedie che esprimono a loro volta un determinato stato d’animo.

Una coda dritta e immobile, con solo la punta in movimento, indica nervosismo, una coda dritta a punto interrogativo indica un atteggiamento amichevole ma incuriosito, qualcosa ha destato il suo interesse, senza tuttavia disturbarlo più di tanto. Una coda dritta, verticale, immobile, indica un atteggiamento di saluto verso un soggetto, sia esso una persona o altro animale, a lui conosciuto e di cui si fida, mentre una coda abbassata con pelo arruffato indica paura, preoccupazione. E ancora, se la coda è lievemente verso il basso con la punta che tende verso l’alto, vuol dire che il gatto è sereno, mentre al contrario, una coda portata in basso che si agita velocemente indica rabbia, malessere, e in questo caso un attacco è sempre possibile, in alternativa la fuga. Occhio alla coda, quindi, così da poter comprendere meglio il micio di casa.


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Insalata di patate e fagiolini
Tagliare le patate e pezzi, senza sbucciarle e farle cuocere a vapore, così come anche i fagiolini.
Nel frattempo preparare una salsina per condire ....
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I gatti ci parlano con la coda, esternano le loro emozioni, il loro stato d’animo, utilizzando quello che è il loro linguaggio preferito, quello appunto della coda. Questa è un importante indicatore dello stato d’animo del micio di casa, ma anche ovviamente di quelli che si incontrano per strada, praticamente di tutti quelli che si hanno di fronte. Ciascun gatto, come del resto ogni essere vivente, ha il suo carattere e manifesta i suoi sentimenti come affetto, spavento o irritazione utilizzando un linguaggio basato sugli atteggiamenti del corpo, il linguaggio del corpo come suol dirsi, e nella fattispecie con il linguaggio della coda.

La coda per i gatti è essenzialmente un organo di locomozione, serve infatti a mantenere l’equilibrio, sia quando saltano che quando si arrampicano e, udite udite, come un vero e proprio timone quando nuotano, visto che sono ottimi nuotatori, anche se poi detestano l’acqua, almeno la maggior parte. Vi sono però anche mici che ne sono attratti, anche se solo per curiosità, come accade, per esempio, quando si tuffano senza problemi nella vasca piena d’acqua saponata, e non è affatto una rarità. Chi vive con un gatto lo può testimoniare.

La coda, questo organo tuttofare, è lunga mediamente 26 cm, e non è una misura casuale, in quanto è circa la metà della lunghezza del corpo del gatto, e quando il gatto non è impegnato in particolari attività, la coda serve per trasmettere messaggi, essendo questa molto espressiva. Il gatto, poi, è in grado anche di muovere solo la punta della coda, indipendentemente dal resto. I movimenti e le posizioni della coda hanno per i gatti un significato ben preciso, per cui è bene imparare a comprenderli in modo da riuscire ad instaurare una maggiore comunicazione con il micio di casa.

Ma non è solo la coda  a parlare, perché lo fanno anche con le espressioni facciali, ovvero orecchie, occhi, baffi e bocca, ed è attraverso questa sorta di mimica che trasmettono al mondo esterno il loro stato d’animo. Ma tornando alla coda, imparare a conoscere il suo linguaggio, vuol dire migliorare di fatto il rapporto, la convivenza con il micio, così da riuscire anche ad assecondare più facilmente i suoi desideri, le sue esigenze.

Le principali posizioni della coda sono tre e corrispondono ad altrettanti stati d’animo differenti e, per la precisione, a candela, rigida e gonfia, o in agitazione. La coda a candela indica un atteggiamento amichevole, indica che il gatto è contento, sereno, rilassato, è nelle migliori condizioni per poter interagire con il mondo esterno. Se la coda è in agitazione, è una sorta di frusta che va avanti e indietro, Micio è nervoso e deve essere lasciato in pace. Può capitare anche quando lo si accarezza e ciò vuol dire che in quel momento le coccole non gli sono gradite.

Una coda rigida e gonfia vuol dire che il micio è impaurito per qualcosa che lui avverte come un pericolo che può essere rappresentato da un rivale, da una persona apparsa all’improvviso, da un rumore e, in tutti i casi, un atteggiamento del genere indica aggressività, per cui è bene avvicinarlo con cautela perché, come spesso accade in natura, gli animali diventano aggressivi in particolar modo per paura. Queste sono le posizioni base, le classiche, ma ne esistono anche altre intermedie che esprimono a loro volta un determinato stato d’animo.

Una coda dritta e immobile, con solo la punta in movimento, indica nervosismo, una coda dritta a punto interrogativo indica un atteggiamento amichevole ma incuriosito, qualcosa ha destato il suo interesse, senza tuttavia disturbarlo più di tanto. Una coda dritta, verticale, immobile, indica un atteggiamento di saluto verso un soggetto, sia esso una persona o altro animale, a lui conosciuto e di cui si fida, mentre una coda abbassata con pelo arruffato indica paura, preoccupazione. E ancora, se la coda è lievemente verso il basso con la punta che tende verso l’alto, vuol dire che il gatto è sereno, mentre al contrario, una coda portata in basso che si agita velocemente indica rabbia, malessere, e in questo caso un attacco è sempre possibile, in alternativa la fuga. Occhio alla coda, quindi, così da poter comprendere meglio il micio di casa.


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